Friday 15 February 2008

Lobby all'italiana: donne e regali costosi?

Ci è giunta una notizia succulenta su alcune recenti attività di una nota azienda italiana operante in un settore fortemente regolamentato dalla legislazione comunitaria.

Chiariamo subito una cosa: l'attività di lobbying, che consiste nel rappresentare attivamente gli interessi di un'azienda, di un gruppo d'interesse (agricoltori, vittime degli incidenti della strada, ambientalisti) è un'attività non solo legittima, ma utilissima.

Nonostante il termine in italiano sia utilizzato con accezione sempre e solo negativa, il lobbista in gamba svolge un ruolo importante: fornisce delle informazioni, dei dati tecnici, delle risorse che spesso il parlamentare o il funzionario della Commissione non ha, né potrebbe avere. Esempio pratico: un parlamentare che ha sempre fatto il sindacalista, che cosa ne puo' sapere di come funzionano le emissioni di sostanze nocive da un'automobile? Niente. Per cui ascolterà quello che il lobbista della Ford, della Renault e di altre marche gli spiegheranno, poi ascolterà quello che gli diranno gli ambientalisti, poi quello che gli diranno i produttori di componenti...e alla fine prenderà la propria decisione - nel modo più informato possibile - sul come votare, sul cosa proporre.

Questo è il lavoro di lobby serio, utile e auspicabile. Poi c'è invece chi è convinto che fare lobby voglia dire fare regali costosi a eurodeputati e funzionari.

Fonti anonime ci hanno detto che molto recentemente un'azienda italiana avrebbe (come si suol dire, il condizionale è d'obbligo) organizzato una festa a Bruxelles, in un luogo abbastanza costoso, invitando vari eurodeputati e funzionari della Commissione. Fin qui niente di strano. Varie "ragazze" milanesi, che niente avrebbero a che fare con l'azienda, sarebbero state trasportate a Bruxelles e fatte accomodare ai tavoli, per intrattenere gli ospiti annoiati. Delle hostess, insomma. Avrebbero adirittura invitato una famosa cantante partenopea per allietare la cena con della buona musica melodica...Strano, faraonico, ma ancora in regola.

Quello che sembrerebbe molto strano invece, è che l'azienda in questione pare (e sottolineamo il pare, per evitare denunzie) che abbia fatto dono ad ogni invitato di un videotelefonino di un valore di svariate centinaia di Euro, e di una sciarpa in cashmere anch'essa abbastanza raffinata.

Ora, la stessa fonte che ci ha informato del fatto, ci ha detto che alcuni degli invitati avrebbero rifiutato, altri no. La stessa fonte ci ha anche detto che esisterebbero regole interne alla Commissione Europea che vietano di ricevere regali da potenziali lobbisti di un valore che superi i 25 Euro...

Non possiamo in nessun modo accertarci della veridicità di quanto accaduto. Magari un giornalista che passa di qui puo' investigare?

2 comments:

Anonymous said...

ma e' vera questa cosa?????????

Trattato di Roma said...

parrebbe proprio di si.....